Ricorrendo il centenario della Grande Guerra e l’85ennale della propria costituzione, la Sezione di Roma dell’Associazione Nazionale Arma di cavalleria offre al Tempio Sacrario della Cavalleria in Voghera, che accetta, le 33 Colonnelle dei 30 Reggimenti che parteciparono al conflitto mondiale oltre che quelle della Scuola, dello Squadrone Sardo e quella della Cavalleria Coloniale, di sua proprietà, perché vi rimangano esposte fino alla conclusione delle celebrazioni, nel novembre 2018, allo scopo di farle conoscere a cavalieri, radunisti, simpatizzanti e quanti altri dovessero giungere in visita al Tempio.
Di notevole interesse il volume di Tommaso Spadavecchia pubblicato nel 2021 ad opera della Rivista di Cavalleria che comprende 200 schede, ciascuna di due pagine, una con le immagini della Drappella (recto e verso) e l’indicazione di ubicazione e proprietario, l’altra con la descrizione dettagliata e i riferimenti bibliografici.
Questo volume è frutto di un lavoro paziente e meticoloso con cui Tommaso Spadavecchia ha raccolto una ricca documentazione su uno dei simboli tradizionali della Cavalleria, la Drappella, conosciuta come ornamento ma non sempre nelle sue origini e nella sua storia. Il volume si presenta di fatto come un catalogo su scala nazionale, grazie al quale il patrimonio delle Drappelle oggi esistenti rimane “tracciabile” evitando, si spera, dispersioni di varia natura. L’impostazione a schede rende poi quanto mai agevole la consultazione e permette al lettore di raggiungere subito le informazioni di interesse. Dopo una premessa sintetica, ma esauriente e rigorosa, iniziano le schede dedicate ai reggimenti; tra quelli che vantano un rilevante numero di esemplari, il più “ricco” è “Novara” con ben 21 Drappelle catalogate. Non tutti i reggimenti nel corso della loro storia si sono trovati nella possibilità di ricevere Drappelle per concessione sovrana o donazione e ciò potrebbe spiegare l’assenza di alcuni nomi, quali “Roma”, “Catania”, “Vicenza”, “Mantova”, “Vercelli”, “Udine” e “Palermo”. Ci sono però esemplari di Drappelle dei Cavalleggeri di Sardegna, dei gruppi squadroni carri veloci, degli squadroni coloniali, delle brigate di Cavalleria Pozzuolo del Friuli e Vittorio Veneto, dello squadrone autonomo del Comando Militare Territoriale di Genova, della Scuola di Cavalleria, dell’ANAC e dell’Artiglieria a cavallo. L’ottima impostazione grafica con cui sono presentate le immagini e l’allestimento di pregio fanno di questo volume un vero e proprio libro d’arte imperdibile non solo per gli appassionati della storia della Cavalleria ma per chiunque abbia passione per la nostra Arma.
E’ possibile visualizzare, qui sotto, il contratto di Comodato d’Uso stipulato tra la Sezione A.N.A.C. di Roma ed il Tempio Sacrario della Cavalleria Italiana.