Carissimi Patroni, amici e sostenitori tutti,
tra pochi giorni il Tempio Sacrario della Cavalleria compirà 70 anni.
Risale alla data del 24 giugno 1952 il momento in cui l’antica chiesa di Voghera, comunemente chiamata “Chiesa Rossa” dai vogheresi, già originariamente consacrata a Sant’Ilario, poteva risorgere dallo stato di quasi totale abbandono in cui si trovava da più di un secolo e riprendere, con nuova veste, un importante ruolo, non solo per la città di Voghera, ma per l’Italia intera.
Un ruolo, il suo, che da quel giorno andava ben oltre quello derivante dalla riapertura al culto religioso, ma che la investiva di un valore nuovo, alto e nobile, consacrandola a tutti i Cavalieri d’Italia di ogni epoca, diventando così il Tempio Sacrario della Cavalleria Italiana; inoltre, al nome dell’antico titolare di questo Tempio, S. Ilario vescovo di Poitiers, veniva anche associato il nostro celeste Patrono, San Giorgio.
Riprendere le origini di questo antico monumento è molto arduo e ci porta verso una storia che fa un tutt’uno con la leggenda; si pensa che questa chiesa possa risalire al IV secolo, periodo in cui visse Sant’Ilario, oppure all’VIII secolo, periodo longobardo al quale viene fatta risalire la costruzione di molte chiese romanico – lombarde.
Sappiamo però per certo che questa chiesa ha avuto per la comunità vogherese un ruolo decisamente importante, anche dal punto di vista economico, per alcuni secoli già a partire dal 1139, anno per il quale possediamo la prima testimonianza documentale. La comunità monastica di S. Ilario visse in quei secoli alterne vicende sino all’epoca napoleonica quando, in seguito alla confisca dei beni religiosi, l’immobile con i terreni di pertinenza, divenne proprietà del Comune di Voghera.
È nel 1951, sull’onda dell’entusiasmo seguito alla “Mostra della Cavalleria Italiana”, tenutasi a Voghera nel settembre di quell’anno, che nacque l’idea di realizzare un Tempio Sacrario dell’Arma di Cavalleria, individuato proprio nella “Chiesa Rossa” che continuava, in quel tempo, ad essere un fatiscente magazzino in uso al Comune.
L’iniziativa partì dal nobile vogherese Don Jacopo Lauzi de Rho, già ufficiale di cavalleria che, presidente della sezione culturale dell’Ente Pro Oltrepò, d’intesa con la Presidenza dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria, portò la proposta al vaglio del Consiglio Comunale di Voghera il quale, con delibera del 24 giugno 1952 destinava la “Chiesa Rossa” a Tempio Sacrario della Cavalleria.
Il successivo 15 settembre 1952 i reparti in armi di Cavalleria, nonché tutte le Sezioni dell’Associazione, venivano informati che, con apposita delibera, era decisa l’istituzione del Tempio. Tale atto ha di fatto formalizzato la nascita del Tempio.
A partire dalla primavera del 1953, e sino al 1955, furono completati i lavori di ristrutturazione, già iniziati negli anni’30, sotto la supervisione della Soprintendenza ai Monumenti della Lombardia e grazie ad un finanziamento del Ministero dei Beni Culturali. È stato altresì completato l’arredo, per il quale c’è stata una vera e propria gara di solidarietà da parte di famiglie, cittadini ed istituzioni, nel contribuire con offerte e doni che, ancora oggi, si possono ammirare al suo interno. Certamente non rimane privo di emozione quel visitatore che, entrando nel Tempio, si trova circondato dagli stemmi in cotto policromo in rappresentanza di tutti i Reggimenti di Cavalleria e da quegli elenchi di nomi di eroi, distribuiti sulle pareti dell’aula che legano il passato a questo presente indicandoci la strada per il nostro futuro.
Il 4 settembre 1955 la contessa Iolanda Calvi di Bergolo, principessa reale di Savoia, visitò inaspettatamente il Tempio; fu chiamato d’urgenza un sacerdote che, alla presenza dei pochi presenti, lesse le formule di rito e permise alla principessa di effettuare la benedizione delle campane che erano in attesa di essere installate nell’apposito castello non ancora completato.
La prima vera consacrazione è avvenuta il 22 aprile 1956 alla presenza del Capo dello Stato, Giovanni Gronchi, e delle Autorità Religiose, Civili, Militari e Politiche. Il Cardinale Adeodato Giovanni Piazza, che celebrò la funzione, usò toccanti parole per definire il Tempio, tra le quali “…centro spirituale delle tradizioni dell’Arma di Cavalleria, delle sue tradizioni e della nuova storia: vero Sacrario della sua fede religiosa, delle sue memorie e glorie plurisecolari, delle sue future pacifiche conquiste…resta cospicuo documento storico della fede degli antichi padri…ben degno di rappresentare l’odierna realtà morale della Cavalleria Italiana erede fortunata della Classica Cavalleria, sorta già nel Medioevo… ”.
Da allora sono ormai passati 70 anni, si sono succeduti 7 Priori, ognuno dei quali ha validamente contribuito a tramandare e diffondere i valori propri dell’Arma di Cavalleria con conferenze, pubblicazioni, incontri con le scuole ed istituzioni, iniziative pubbliche e cerimonie. Molti vogheresi, ma non solo, hanno anche voluto celebrare il loro matrimonio all’interno del Tempio a testimonianza di come questa chiesa sia da sempre intimamente legata alla città.
Credo che le parole del cardinale Piazza possano ancora oggi interpretare il vero sentimento che lega tutti noi, Patroni, amici e sostenitori, a questo Tempio Sacrario dove, nel proprio silenzio, ogni Cavaliere può ancora oggi ascoltare le voci dei nostri Caduti ed è proprio questa emozione che questo Tempio trasmetterà per sempre alle future generazioni.
Voghera 14 giugno 2022
Il Cancelliere del Priorato
Ten. Ing. Giovanni Giorgi